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Liberate Grace: Donne d'irlanda abusate fino al Terzo Millennio

Dina Levi Dina Levi Articoli 16 settembre 2023 · 21 minuti di lettura
Liberate Grace: Donne d'irlanda abusate fino al Terzo Millennio
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Le Case Magdalene, un capitolo tenebroso nella storia dell’Irlanda, rappresentano un’ombra che si estende per oltre due secoli. Spesso le informazioni pubblicate a riguardo sono incomplete, contraddittorie o prive di fonti attendibili, fornendo al lettore una visione distorta di quelli che furono i fatti realmente accaduti.

Liberate Grace: Donne d'Irlanda vittime di Stato per oltre 250 anni.

I governi hanno abusato delle donne dal 18° secolo sino al terzo millennio.

La Vera Storia sugli Scandali e Abusi dei Governi Irlandesi perpetrati nei confronti delle Giovani Donne delle Case Magdalene e delle Case per la Madre e Figlio dal 1765 al 2024.

In Irlanda fino alla fine dell’anno 1996 le ragazze o le giovani donne che subivano violenza sessuale potevano essere incarcerate a vita nelle Case Magdalene da parte delle autorità irlandesi [1] .

Queste istituzioni furono fondate come opere caritatevoli da esponenti della nobiltà irlandese e passarono successivamente sotto l’egida del governo irlandese il quale ne delegò le operazioni quotidiane ad associazioni terze.

La prima Casa Magdalena fu fondata a Dublino nel 1765 da Lady Arabella Denny [2] , una filantropa di religione anglicana figlia del conte Thomas FitzMaurice, che a sua volta era nipote del barone William FitzMaurice [3] .

Le condizioni all’interno di queste lavanderie erano di una crudeltà inimmaginabile. Non è possibile quantificare il numero preciso di ragazze e giovani donne confinate in queste strutture; dagli archivi disponibili risulta che almeno diverse decine di migliaia di esse furono arrestate secondo la legge irlandese e quindi tradotte dalle autorità nelle Case Magdalene per poi essere sottoposte ad un silenzio forzato, ad una sorveglianza incessante, ad abusi emotivi e fisici di una gravità inaudita. Molto spesso queste donne avevano l’unica colpa di essere state violentate, di essere madri non sposate, oppure di essere prostitute. Talvolta erano donne condannate per piccoli crimini, come furti di modesta entità, e solo raramente anche per reati gravi come l’infanticidio [4] .

https://www.liberategrace.com - Magdalene Laundries
Giovani ragazze confinate nelle Case Magdalene, Dublino, Irlanda Unione Europea

Nel 2013, un’inchiesta guidata dal senatore irlandese Martin McAleese, ufficialmente conosciuto come il “Rapporto del Comitato Interdipartimentale per stabilire i fatti del coinvolgimento dello Stato con le Case Magdalene”, scoprì che il governo irlandese e la forza di polizia di Stato “Garda” ebbero una grande responsabilità nel mandare le donne nelle Case Magdalene e nel non proteggere i loro diritti come lavoratrici. Da questa inchiesta risulta che le lavanderie non erano strutture private (questo significa che erano di diritto pubblico, quindi di proprietà dello Stato irlandese, N.d.R), e la stragrande maggioranza delle ragazze e delle giovani donne venivano mandate lì contro la loro volontà [5] .

Nel 1921 fu fondata la “Casa Bethany per la Madre e Figlio” conosciuta anche più semplicemente come Casa Bethany. Questa casa soggetta alle ispezioni del Ministero per gli Alloggi, gli Enti Locali e il Patrimonio, era nota al sistema giudiziario irlandese come luogo di detenzione per le donne di religione protestante [6] [7] . Negli anni ’50 la Casa Bethany facilitò l’adozione di bambini da parte di famiglie protestanti negli Stati Uniti, e ne trasferiti altri in Inghilterra; una parte di quest’ultimi fu successivamente inviata in Australia [8] .

La struttura venne chiusa tra il 1971 e 1972. Nel 2011 le residenti superstiti fecero richiesta di essere incluse nell’inchiesta guidata dal senatore Martin McAleese sul coinvolgimento dello Stato nel caso delle Case Magdalene, poiché vennero evidenziate analogie tra le due istituzioni e le esigenze delle sopravvissute. L’allora Ministro dell’Istruzione irlandese Ruairi Quinn annunciò nel giugno del 2011 il diniego del governo irlandese di includere la Casa Bethany nell’inchiesta McAleese. L’allora Ministro aggiunto, presso il Ministero della sanità, Kathleen Lynch fu cacciato dal Parlamento irlandese mentre cercò di sollevare la questione dei sopravvissuti della Casa Bethany con l’allora ministro del partito di centro-destra Fianna Fáil [9] .

Nel 2021 gli arcivescovi anglicani di Dublino Dr Michael Jackson e di Armagh John McDowell si sono ufficialmente scusati a nome della Chiesa anglicana d’Irlanda per il ruolo che la stessa ha avuto nel plasmare la società che ha portato a luoghi austeri come le Case Magdalene e le Case per la Madre e Figlio. Gli Arcivescovi hanno ricordato che le Case per la Madre e Figlio ospitarono fino a pochi decenni fa giovani donne e ragazze che rimanevano incinte fuori dal matrimonio e seppure operando sotto l’”Ethos Protestante” la loro gestione non aveva alcun legame con la Chiesa anglicana d’Irlanda. Infine, gli stessi, hanno aggiunto:

Tutti dobbiamo vergognarci per il clima che ha spinto così tante donne e bambini verso queste strutture [10] .

https://www.liberategrace.com - Bethany Mother and Child Home
Casa Bethany per la Madre e Figlio, Dublino, Irlanda, Unione Europea

Molto più forti sono state, sempre nel 2021, le parole dell’arcivescovo cattolico mons. Eamon Martin. L’arcivescovo dopo aver espresso il proprio dispiacere e chiesto perdono ai sopravvissuti delle Case per la Madre e Figlio e delle Case Magdalene ha ricordato che i terrificanti eventi avvenuti in queste strutture devono spingere l’Irlanda ad intraprendere “il viaggio verso la guarigione e la riparazione”, aggiungendo che

Nessuna madre o figlio oggi dovrebbe sentirsi non accolto, indesiderato o non amato. Nessun padre oggi dovrebbe sottrarsi alle proprie responsabilità. Nessun sacerdote, vescovo, suora o membro laico della Chiesa oggi dovrebbe negare la misericordia e il perdono di Gesù. Nessuna famiglia oggi dovrebbe evitare il proprio figlio per proteggere una nozione sbagliata di ‘rispettabilità’ nella comunità parrocchiale. Abbiamo ancora tanto da imparare e tanto lavoro da fare.

Il mons. Eamon Martin conclude dicendo che l’inchiesta lascia ancora “spazio per ulteriori indagini” e incoraggia tutti i capi delle Chiese e dello Stato irlandese a “estendere la loro piena collaborazione”, in modo che “coloro che sono stati maggiormente colpiti possano essere aiutati a trovare speranza e pace per il futuro” [11] .

Le Case per la Madre e Figlio e le Case Magdalene furono fonte di approvvigionamento per le adozioni. Infatti il traffico umano da parte del governo irlandese al fine di facilitare le adozioni non sembra essere stato un caso isolato.

Tra il 1940 e il 1970 la tratta di minori coinvolse almeno 2.000 bambini che vennero strappati dalle braccia delle loro madri per essere trafficati prevalentemente verso gli Stati Uniti d’America. Secondo un recente rapporto corroborato da forti evidenze, la detenzione arbitraria, il lavoro forzato, l’adozione coattiva e illegale, e il trattamento inumano e degradante si verificarono su base sistematica in tutta la rete di istituzioni e agenzie governative che avrebbero dovuto prendersi cura delle famiglie non sposate. La co-direttrice del rapporto, Claire McGettrick, ha dichiarato che i documenti detenuti dallo Stato irlandese sono a tutt’oggi secretati e quindi sono inaccessibili [12] .

Questi abusi continuarono senza sosta dalla fondazione dello “Stato Libero d’Irlanda” nel 1922 fino alla fine del XX secolo, con il beneplacito di tutti i successivi governi irlandesi. È paradossale parlare di “Stato Libero d’Irlanda” quando decine di migliaia di ragazze e giovani donne vissero in un vero e proprio stato di schiavitù.

Le ragazze e le giovani donne vennero imprigionate e furono costrette a lavorare gratuitamente principalmente nelle lavanderie, poiché queste istituzioni dovevano essere autosufficienti generando profitti; probabilmente anche per coloro che avevano interessi personali nell’esistenza di queste strutture.

Le condizioni all’interno di queste “lavanderie” erano in tutto e per tutto paragonabili a quelle delle carceri, e il confinamento spesso comportava varie misure coercitive. Se una donna riusciva a fuggire da una di queste istituzioni veniva ricercata, catturata e rincarcerata nelle Case Magdalene dalla polizia irlandese “Garda” [13] .

Nel 2013, nonostante le continue pressioni da parte dell’opinione pubblica, il “Taoiseach”, capo dell’allora governo irlandese [N.d.R.], Enda Kenny non presentò un’apologia formale completa, e si limitò a esprimere un timido “rammarico” per lo stigma associato alle ragazze e giovani donne che vennero incarcerate nelle Case Magdalene [14] . Venne istituito, successivamente, un programma di risarcimento per le vittime sopravvissute. Nel 2020 la stampa irlandese, tuttavia, riporta che solo una minoranza delle vittime ha ricevuto il dovuto indennizzo, seppur molto modesto. Il recente risarcimento medio riconosciuto in via teorica dal governo irlandese ammonterebbe a circa 36 mila euro per ogni vittima sopravvissuta [15] [16] . Il governo irlandese dimostra con le proprie azioni che la vita distrutta di un essere umano, o meglio di una ragazza o giovane donna, valga solo poche migliaia di euro e non meriti alcun diritto o tutela ulteriore. Per inverso nello “Stato Libero d’Irlanda” il profitto privato delle multinazionali riceve la dovuta tutela. Ad esempio, Il governo irlandese consente ad Apple di pagare solo lo 0.005% di tasse [17] , cinquanta euro per ogni milione di fatturato [18] , oppure garantisce alla The Coca-Cola Company di pagare solo l’1,4% (uno virgola quattro percento) di tasse [19] [20] . Questa tassazione da paradiso fiscale viene applicata per le vendite effettuate in tutto il mercato dell’Unione Europea.

Quindi i politici irlandesi non solo sottraggono risorse ai propri connazionali ma creano grave nocumento a tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea e loro cittadini e/o residenti. Irlanda: un vero paradiso per il profitto ma un vero inferno per il genere femminile.

Ad oggi, il gabinetto della “Isola di Smeraldo” non ha ancora pienamente riconosciuto le proprie responsabilità in questi abusi perpetrati contro decine di migliaia di donne. Infatti, il governo irlandese non ha mai risarcito tutte le vittime superstiti delle Case Magdalene e delle Case per la Madre e Figlio.

L’attribuzione di responsabilità di questi orrori è stata a lungo ed erroneamente attribuita dall’opinione pubblica unicamente alla gestione, da parte degli ordini religiosi, di queste strutture. Nessun ordine religioso ha avuto in carico la gestione delle Case Magdalene per 158 anni, dal 1765 al 1922. Solo dopo il 1922 il governo irlandese gestì le operazioni delle Case Magdalene in collaborazione con quattro ordini religiosi [21] :

  1. 1. The Sisters of Mercy, ordine fondato dall’irlandese Catherine Elizabeth McAuley [22]
  2. 2. Soeurs de la Charité de Notre Dame d'Evron, ordine fondato dalla francese Perrine Brunet [23]
  3. 3. Sisters of Charity, ordine fondato dall’irlandese Mary Aikenhead [24]
  4. 4. Sisters of the Good Shepherd, ordine fondato dalla francese Mary Euphrasia Pelletier [25]

Nel 2017 le Nazioni Unite hanno criticato il governo irlandese per non aver attuato le raccomandazioni comunicategli e relative alle indagini sulle accuse di maltrattamenti e abusi subiti dalle donne incarcerate nelle Case Magdalene. Il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura, critica fermamente il governo per non aver perseguito i responsabili e per non aver garantito che le vittime avessero un diritto effettivo al risarcimento [26] .

È difficile pensare che un’istituzione così nota come le Case Magdalene potesse operare sul territorio della Repubblica d’Irlanda senza alcun controllo da parte delle autorità governative: non è credibile. I governi irlandesi hanno sempre declinato ogni responsabilità riguardo le Case Magdalene, sostenendo che queste strutture fossero gestite privatamente dalle suore, le uniche responsabili per gli accadimenti all’interno delle strutture, e che il governo non avesse alcun coinvolgimento. Quanto emerso non solo sbugiarda il governo irlandese, ma potrebbe aver macchiato in modo permanente la sua reputazione e autorevolezza agli occhi della comunità internazionale [27] .

Infatti, le affermazioni dei governi irlandesi furono confutate dall’inchiesta del senatore McAleese. Il rapporto emerso, oltre ad aver rivelato un significativo e continuativo coinvolgimento dello Stato irlandese, conclude che non vi furono abusi né fisici né sessuali commessi dalle suore, e neppure emersero evidenze relative agli altri capi di imputazione a loro attribuiti [28] .

A corroborare l’ipotesi che il governo irlandese abbia ancor’oggi molto, forse troppo, da nascondere è la recente legge approvata dal parlamento nel 2020. Questa legge, che in molti ritengono vergognosa e oltraggiosa, pone i sigilli per ulteriori 30 anni sui registri relativi agli abusi commessi dalle istituzioni irlandesi sulle ragazze e giovani donne incarcerate nelle Case Magdalene [29] .

Si ricorda che questa legge approvata dal parlamento irlandese è in piena violazione non solo del diritto internazionale e dei diritti umani, ma anche con le legge e normative Europee, come il Regolamento Generale sulla Protezioni dei Dati (RGPD-GDPR) [30] , alle quali il governo irlandese deve obbedire. Si ricorda inoltre che la Commissione Europea o gli altri Stati Membri possono portare il governo irlandese di fronte alla Corte di Giustizia dell’Unione europea per non aver applicato il diritto dell’Unione Europea [31] . Potrebbe non mancare molto per vedere il governo irlandese condannato ancora una volta per violazione dei diritti umani e fondamentali dell’Unione Europea.

Nel 2021, il Dr. Maeve O’Rourke del Centro Irlandese per i Diritti Umani richiede di accedere agli archivi della Casa Magdalena situata nella località di Donnybrook a Dublino. Questa legittima richiesta di accesso agli archivi fatta dal Dr O’Rourke, sebbene sia prevista dalle normative FOI-FOIA e GDPR-RGPD [32] [33] , è stata rifiutata sulla base di un mero pretesto facilmente superabile [34] .

Se ciò non bastasse, nel 2022, il governo irlandese ha continuato a sorprendere con un comportamento che in molti considerano recidivo riguardo alla violazione dei diritti umani. Secondo il sito “NOYB – European Center for Digital Rights” con una modifica fatta all’ultimo minuto alla legge “Courts and Civil Law (Miscellaneous Provisions) Bill 2022”, il governo irlandese ha aggiunto una disposizione che permetterebbe al Commissario irlandese per la Protezione dei Dati di dichiarare quasi tutte le sue procedure “confidenziali”.

Infatti la “Sezione 26A” della legge irlandese renderebbe la maggior parte delle segnalazioni, da parte dei cittadini europei, su procedure o decisioni del Commissario irlandese per la Protezione dei Dati un reato. Quindi il semplice parlare di procedure ingiuste che spesso riguardano milioni di persone diventerebbe un reato, anche quando il Commissario irlandese per la Protezione dei Dati, il governo o le multinazionali con sede in Irlanda, che trattano i dati dei cittadini europei, adottano posizioni estreme o agiscono in modo illegale [35] .

La “Sezione 26A” della legge potrebbe essere utilizzata dal Commissario irlandese per la Protezione dei Dati per proibire la condivisione di documenti con altri denuncianti, altri regolatori o persino le autorità europee come il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB). Qualora le donne sopravvissute delle Case Magdalene a seguito di un rifiuto di accesso ai loro dati rimanessero insoddisfatte della procedura di reclamo, potrebbero vedersi applicare sanzioni penali qualora esprimessero critiche pubbliche. La sola minaccia di una sanzione penale silenzierà indubbiamente la maggior parte delle persone che si vedranno così private dei diritti fondamentali garantiti dall’Unione Europea [36] .

Gli orrori vissuti dalle giovani donne e loro figli nelle Case Magdalene e nelle Case per la Madre e Figlio non possono e non devono essere dimenticati. I responsabili possono essere perdonati solo dalle vittime di quelle atrocità. Ma chi furono i responsabili degli abusi perpetrati? Furono le famiglie che privarono dell’amore e rinnegarono le proprie madri, sorelle e figlie? Furono forse i governi che fecero delle leggi per incriminarle e sfruttarle? Furono invece le forze di polizia irlandesi che le incarcerarono e abusarono con la forza e violarono la loro dignità di esseri umani? Oppure fu l’Arcivescovo di Dublino che dimenticò di onorare la Parola di Dio ogni giorno secondo i propri principi Pastorali?

Sebbene l’unico responsabile con l’autorità di determinare le sorti delle donne incarcerate nelle Case Magdalene rimane il governo irlandese, il concorso di colpa coinvolge tutti gli attori sopra elencati. La violenza e il disprezzo a cui queste donne furono sottoposte fu il fallimento della società umana nel suo insieme, purtroppo ancor oggi permea di superbia e accidia. Risulta arduo capire come mai in quasi tre secoli la condotta del governo irlandese sia sempre stata irrispettosa della dignità di queste donne e dei loro figli.

https://www.liberategrace.com - Small children waiting at Nidgee Orphanage, Brisbane, Australia, 1928
Bambini in attesa di essere adottati all'orfanotrofio Nidgee, Brisbane, Australia, 1928

Le bambine e le giovani ragazze di allora ed uniche superstiti di oggi, oramai anziane, si sono viste negare ogni riconoscimento non solo materiale ma anche morale.

I politici europei e la quasi totalità dell’opinione pubblica europea ritiene che l’orrore delle Case Magdalene e il mancato risarcimento, come stabilito dall’Alta Corte, da parte del governo irlandese verso queste donne violate, meriti di essere portata in giudizio innanzi la Corte di Giustizia dell’Unione europea al fine di raggiungere una risoluzione definitiva che possa donare loro un po’ di pace e serenità. Proprio quella pace e quella serenità che la società umana ha loro negato fino a oggi.

Nel 2024, dopo oltre 250 anni di abusi, la società civile europea ha il diritto morale, nonché il dovere, di rimediare a questo fallimento dei governi irlandesi. È fondamentale che si richieda con forza un’immediata riparazione, sia morale che economica, senza ulteriori procrastinazioni.

Concludiamo ricordando che le Case Magdalene erano istituzioni sponsorizzate dallo Stato irlandese in cui le donne erano incarcerate e costrette a lavorare senza essere pagate. I loro crimini? Alcune erano state abusate sessualmente, altre erano state stuprate, altre ancora erano state rinchiuse perché avevano una reputazione considerata immorale dallo Stato e dalla società dell’epoca [37] . Come diceva il noto giornalista Antonio Lubrano: “la domanda nasce spontanea” chi ha commesso i veri crimini?

I governi irlandesi hanno più volte dimostrato di volere ottenere tutti i possibili benefici dall’Unione europea disattendendone le regole e i diritti fondamentali dei cittadini. Ma lo “Stato Libero d’Irlanda” non potrà mai essere né libero né Stato finché non rispetterà le donne che hanno contribuito, con il loro sacrificio, alla sua nascita.

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Dina Levi
Scritto da Dina Levi
Dina Levi è nata e cresciuta nello Stato dell’Illinois È paladina e sostenitrice della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, adottata dalle Nazioni Unite nel dicembre del 1948. Ad oggi è consulente dei diritti umani con oltre 25 anni di esperienza e collabora con diverse importanti ONG. È sposata e ha due figli.